IL TEMPO

Sull’evidenza del tempo non sembrano esserci dubbi. Tutti i giorni lo troviamo: transita, non è sufficiente, finisce e ricomincia. Ma supponiamo che si esaurisca. Se ha un termine, c’è un tempo che misura il compimento. Infatti parliamo di “prima” e “dopo” rispetto alla sua fine. Prima e dopo si riferiscono al tempo; anzi sono nel tempo.

 Che il tempo rappresenti un valore si sa fin dall’antichità, così come tutti sanno che ogni valore cambia nel corso dei tempi.

Per millenni, infatti, la misura del tempo è stata identificata con l’osservazione delle ombre create dal sole e il senso del tempo che scorre dal loro apparire, dall’allungarsi e in ultimo dissolversi. L’uomo ha imparato dal sole a misurare la propria esistenza. Tutto iniziò con un bastone piantato al suolo, primitiva meridiana. Poi è stato un susseguirsi di invenzioni, al di là di ogni immaginazione.

Greco: – Il termine Xronos all’inizio indicava i cicli dell’anno agricolo;     

               successivamente indicò il tempo che divora tutto. Nella mitologia classica    

               Crono, figlio di Gea (la terra) e di Urano, si unì alla titana Rea e generò   

                Estia, Demetra, Era, Ade, Poseidone, Zeus. Crono, per paura di essere   

               spodestato, divorava i figli appena nati. Ma la moglie riuscì a nascondere 

                l’ultimo nato, Zeus, che, divenuto adulto, costrinse il padre a rigettare i figli

               ingoiati e poi lo spodestò.

                 –  Esopo: Favole (le coordinate di tempo e spazio si risolvono tutte nel   

                                            breve giro della narrazione)

                – Mimnermo: Come le foglie

                 – Leonida: L’uomo e il tempo

Il tempo infinito

Infinito fu il tempo, uomo, prima/ che tu venissi alla luce, e infinito/ sarà quello dell’Ade. E quale parte/ di vita qui ti spetta, se non quanto/ un punto, o, se c’è, qualcosa più piccolo/ d’un punto? Così breve la tua vita/ e chiusa, e poi non solo non è lieta/ ma assai più triste dell’odiosa morte. / Con una simile struttura d’ossa / tenti di sollevarti fra le nubi/ nell’aria! Tu vedi, uomo, come tutto/ è vano. All’estremo del filo già/ c’è un verme sulla trama non tessuta/ dalla spola. Il tuo scheletro è più tetro/ di quello d’un ragno. Ma tu che giorno/ dopo giorno cerchi in te stesso, vivi/ con lievi pensieri, e ricorda solo / di che paglia sei fatto.

Latino: – Catullo, c. 5

               – Orazio: Odi I,9; I,11; II,3;

            – Seneca: De brevitate vitae, 3; Epistole: I,1; 49,2-5;9-11

             –  Agostino: Confessioni (Dio ha fatto il tempo con il mondo: è l’iniziatore di

                                                          ogni tempo)

                                 De civitate Dei: tempo come realtà oggettiva

Italiano: – F. Petrarca: La vita fugge

              –  Ciro di Pers, Poesie: Orologio a ruote (fugacità del tempo, testimone

                                                         impassibile della precarietà dell’uomo)

               – U. Foscolo: All’amica risanata;

                                   Alla Musa (scorrere del tempo);

                                   A Zacinto (conflitto tra reo tempo presente e nulla eterno);

                                    Sepolcri (tempo distruttore: si passa dallo spazio ristretto della tomba alla

                                                           vastità)

              -G. Leopardi: L’infinito (temporale-spaziale);

                                      La sera del dì di festa (il tempo che scorre vanifica ogni umano accidente)

                                     Alla luna (nessuna distanza temporale riesce a indebolire la forza della    

                                                            poesia)

                – G. Gozzano: Il filo (allegoria sull’azione distruttiva del tempo anche sui ricordi)

                   -G. D’Annunzio: La sabbia del tempo da Alcione

                – G. Ungaretti: Variazioni sul nulla da La terra promessa

                                          Sentimento del tempo

                 – S. Quasimodo: Ed è subito sera    da Erato e Apolliono

                  – E. Montale: Non recidere, forbice, quel volto da Le occasioni.

                                        Casa sul mare da Ossi di seppia (il poeta vorrebbe fosse possibile passare   

                                       “di là dal tempo” scoprendo la dimensione vera dell’uomo, cioè l’infinito) 

                  –  V. Magrelli: Soltanto il tempo veramente scrive    da Ora serrata retinae

                 –  M. D’Azeglio: I miei ricordi

                 – G. Gozzano: L’amica di nonna Speranza

                  – L. Settembrini: Le ricordanze della mia vita

                   – G. Verga: I Malavoglia (inizio: tempo dilatato in tempo della natura e tempo della   

                                                               storia)     

                                     Mastro don Gesualdo (tempo veloce e affannato: quello degli affari e della 

                                                                produttività; corsa contro il tempo= corsa verso la morte) 

                    – G. Carducci: Rime nuove (tempo che passa)

                     – C. Pavese: Lavorare stanca: Lo stendazzu (trascorrere del tempo e solitudine)

                       – G. Tomasi di Lampedusa: Il Gattopardo (il romanzo segue un’evoluzione    

                                                                                            cronologica ben ordinata)

                        – I. Svevo: flusso di coscienza

                        – S. Satta: Il giorno del giudizio (azione del tempo sulle forme di convivenza civile     

                                                                              tra due generazioni)

                        – D. Buzzati: Il deserto dei Tartari (particolare attenzione alla scansione temporale 

                                                                          della storia: una macchina per misurare il tempo)

Francese: – M. Proust: E a un tratto il ricordo mi è apparso    Dalla parte di Swann

Inglese: – V. Woolf: Gita al faro

           –  W. Hugh Auden: Un altro tempo

              -S. Beckett: Aspettando Godot

                -J. Keats: Ode on a grecian urn

                               Odi (simbolo di eternità / la Speranza di immortalità)

Altro: – G.G. Marquez: Cronaca di una morte annunciata (I fatti si articolano su piani temporali    

                                                                                                    diversi) 

Musica: – A. Ponchielli: La danza delle ore

Filosofia: – Pitagorici: il tempo è la sfera celeste che abbraccia il cielo.

                – Platone: il tempo è l’immagine mobile dell’eternità che procede secondo il numero.

                -Zenone di Elea: divisibilità all’infinito del tempo e dello spazio

                – Aristotele: tempo come misura del movimento rispetto al prima e al dopo.

                – Agostino: tempo come distensio animi, realtà che è tale solo nell’interiorità dell’anima.

                – E. Kant: Critica della ragion pura (Spazio e tempo sono intuizioni pure., sono condizioni

                                                                  necessarie perché gli oggetti sensibili siano percepiti)

                  – Heidegger: Essere e tempo (tempo dell’esserci: accetta il nazismo)

                 – J. P. Sartre: I tempi moderni (lo scrittore deve aderire alla sua epoca e preoccuparsi dei

                                                               problemi per cambiare il mondo)

                 – A. Hauser: Storia sociale dell’arte,1977 (differenza sulla concezione del tempo:     

                                    nell’800 è progressione lunare e oggettiva, quindi distruttiva del passato;

                                    nel ‘900   espressa da Bergson (il tempo è durata interiore della coscienza,

                                                                                       cioè tempo vissuto indistintamente nei suoi     

                                                                                  stadi perciò ogni momento trapassa nell’altro) 

                 – M. Proust: si rappropria del tempo e lo vede come dimensione soggettiva,                                

                                       memoria e durata interiore.

                    – F. Nietzsche: tempo lineare e tempo circolare

                 – Husserl: tempo come vissuto;

Storia dell’arte: – A. Canova: Monumento funebre a M. Cristina d’Austria

                            – S. Dalì: La persistenza della memoria,1917

                            – G. Balla: dinamismo di un cane al guinzaglio

                            – Futuristi: affermano che il tempo e lo spazio morirono ieri

                             – Klimt: Le 3 età della donna

                           – Man Ray: Oggetto perduto

                            -R. Magritte: La memoria, 1948

Fisica: – J. Newton: il tempo vero per sua natura fluisce uniformemente senza riferimento ad

                 alcunchè di eterno

             – A. Einstein: la relatività

              – E.Mach: la direzione del tempo, il principio della termodinamica

              – H. Poincarè: relatività e convenzionalità pratica del tempo            

             – L. Euler.: Tempo e spazio sono condizioni della pensabilità dell’oggetto della meccanica.

Storia: La guerra fredda

Biologia: Ciclo vitale e tempo di fecondazione

Filmografia: – V. Zurlin: Il deserto dei Tartari

                      – L. Visconti: Il gattopardo

                      – F. Rosi: Cronaca di una morte annunciata

Orologi

Solari- astronomici- astrolabi- clessidre- con automi semoventi- con piano inclinato- a cremagliera- notturni- pendole- a proiezione- da petto-a saccoccia- meridiane portatili- sveglia tori monastici cioè orologi che servivano a segnare la cadenza dei momenti di preghiera nei monasteri-primi orologi pubblici e planetari con indicazioni astrologiche per la popolazione che erano destinati alle torri civiche e agli edifici religiosi. Automi del’500-orologi con sculture di animali che si muovevano allo scoccare delle ore.

I fratelli Matteo, Piertommaso, Giuseppe Campani, maestri orologiai, costruirono un orologio muto che si poteva leggere anche di notte. Sfruttarono il principio della lanterna magica per illuminarlo. Ciò per debellare l’insonnia del papa Alessandro VII Chigi intorno alla metà del ‘600